Archivio di Dicembre 2012

Cultura architettonica ed ingegneristica nell'area lombarda degli anni '40 -'60: presenza e influenza

Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura e Pianificazione

E’ indetta una selezione pubblica per l’attivazione di n° 1 rapporto di collaborazione ad attività di ricerca a tempo determinato per la durata di 15 mesi presso il Dipartimento di Architettura e Pianificazione, per la collaborazione al programma di ricerca denominato: “Cultura architettonica e cultura ingegneristica nell’area lombarda degli anni quaranta-sessanta: presenza e influenza“.

I diversi ambiti oggetto della ricerca dovranno essere affrontati sulla base di un lavoro articolato in due momenti fondamentali:

  • inquadramento generale dei temi basato su una sistematica esplorazione bibliografica e l’individuazione di fondi archivistici utili allo sviluppo del programma di ricerca;
  • approfondimenti monografici, concordati con il responsabile scientifico del progetto, incentrati su fonti secondarie e d’archivio.

Per partecipare alla selezione è richiesto il possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito nell’ambito della Storia dell’architettura o titolo equipollente, purché corredato di un idoneo curriculum scientifico professionale che possa comprovare l’idoneità personale allo svolgimento di attività di ricerca.

L’importo dell’assegno, corrisposto in acconti mensili posticipati, è di Euro 20.172,45  al lordo solo degli oneri a carico del contraente.

 

 

Fonte: professionearchitetto.it


Prove di rigenerazione urbana

tre temi e sei progetti per Baranzate

Baranzate (MI), 10 – 18 novembre 2012

Inaugura sabato 10 novembre, alle 18.00, nella Sala Espositiva Comunale di via Sauro, la mostraProve di rigenerazione urbanaTre temi e sei progetti per Baranzate, a cura di Laura Montedoro, professoressa di Progettazione Urbanistica al Politecnico di Milano, cui seguirà, sabato 17 la presentazione del catalogo.

Il Laboratorio annuale di Progettazione urbanistica della Scuola di Architettura Civile ha “adottato” Baranzate quale tema unico per le esercitazioni progettuali dei 60 studenti iscritti. Il lavoro di ricerca, coordinato da tre docenti e sei tutor, ha interessato – oltre allo studio approfondito del contesto territoriale e locale – le potenzialità delle trasformazioni urbane indotte dalla dismissione di alcuni comparti produttivi, dalla necessità di dotazione di nuovi servizi per il Comune di recente istituzione, dalle ipotesi di rinnovamento infrastrutturale e dalle previsioni del Piano di Governo del Territorio, da poco adottato dall’Amministrazione.

Il lavoro – nato dall’interlocuzione tra la Scuola di Architettura Civile del Politecnico di Milano e l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Baranzate, ha prodotto tre ipotesi alternative a scala urbana, ispirate ai seguenti temi: PGTSostenibilità e Accoglienza. All’interno di tali ipotesi, e coerentemente con gli obiettivi individuati, si sono prodotti due progetti alternativi per ciascuna area di trasformazione, con l’esito finale di sei proposte progettuali per ogni ambito.

La mostra intende far conoscere ai cittadini – attraverso disegni, viste e modellini – le migliori ipotesi progettuali di rigenerazione urbana e di trasformazione elaborate dagli studenti per Baranzate. All’inaugurazione interverranno, oltre ai docenti e agli studenti, il sindaco di Baranzate, Giuseppe Corbari, il preside della Scuola di Architettura Civile del Politecnico di Milano, Angelo Torricelli, e l’assessore alla Cultura, Giovani, Sport del Comune di Baranzate, Claudia Lesmo.

Alla vigilia della chiusura, sabato 17 novembre, alle ore 17.00, presso la Biblioteca Comunale di via Trieste 23, si terrà la presentazione del catalogo, edito da Alinea, che contene testi e saggi riferiti alla storia e al futuro di Baranzate e raccoglie tutti i progetti prodotti dal Laboratorio. Con il curatore, Laura Montedoro, e gli altri autori, saranno presenti il direttore del Dipartimento di Progettazione dell’Architettura, Enrico Bordogna, il presidente della Commissione per il Paesaggio del Comune di Milano, Paolo Mazzoleni, e la responsabile dell’Area Gestione Territorio, Urbanistica e Edilizia Privata del Comune di Baranzate, Sonia Pagnacco. Alla presentazione seguirà una visita guidata alla mostra, a cura degli studenti.

locandina

Inaugurazione: sabato 10 novembre, alle 18.00,
Sala Espositiva Comunale di via Sauro ang. via Conciliazione – Baranzate.

Periodo espositivo: 10 – 18 novembre 2012 | Orari di apertura al pubblico: Sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00 Dal lunedì al venerdì dalle 16.30 alle 18.30

Presentazione del catalogo a cura di Laura Montedoro
Sabato 17 novembre, ore 17.00 Biblioteca Comunale di via Trieste 23, Baranzate.


Un libro e un documentario sul Canale dei Mulini e il Bosco di Fusignano

Una guida e un videoreportage per raccontare la storia del territorio della Bassa Romagna

 

Mercoledì 10 Ottobre alle 21 Legambiente presenta al Granaio di Fusignano la Guida al Canale dei Mulini, un itinerario alla scoperta della storia e del paesaggio della“Bassa Romagna”, dagli appennini al Parco del Delta del Po. Saranno presenti Yuri Rambelli, presidente del Circolo Legambiente Antonio Cederna e autore della guida, e Lorenzo Frattini, Presidente di Legambiente Emilia-Romagna.

Realizzato in epoca medievale per fornire adeguata potenza idraulica alle macine dei mulini cittadini, il canale scorre lungo la pianura per circa 40km collegando numerosi centri abitati. Esaurita da tempo la sua funzione primaria, il corso d’acqua rappresenta un importante, e forse unico, itinerario storico/testimoniale che ricollega un ampio territorio della pianura romagnola e ne disegna buone possibilità di rilancio dell’agricoltura di qualità e sviluppo di nuove attività turistiche. Lungo il corso d’acqua è possibile riscoprire manufatti di origine medievale (mulini, opere di regimazione idraulica), aree di riequilibrio ecologico e di interesse storico naturalistico (Ponte della Lavandaie, Parco del Loto, Bosco di Fusignano, Riserva Naturaledi Alfonsine).

Sempre legato al tema del canale dei Mulini, Legambiente ha inoltre realizzato un breve documentario che verrà proiettato nel corso della serata per raccontare la storia del“Bosco di Fusignano”, quello storico dei Marchesi Calcagnini, distrutto durante la guerra, e il “nuovo bosco”, l’area di riequilibrio ecologico realizzata a ridosso del canale dei Mulini a partire dalla metà degli anni ’90. Aida Morelli, progettista del bosco, racconta in una video intervista le finalità dell’intervento che ha visto la creazione di un polmone verde di poco più di un ettaro, con la piantumazione di 1200 alberi e 2300 arbusti e che a 15 anni di distanza presenta tutte le caratteristiche di un bosco di latifoglie, un tempo molto diffusi in pianura padana, con una ricca presenza di flora e di fauna selvatica.

“L’aspetto più sorprendente di questo intervento – ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circoloLegambiente Antonio Cederna – è proprio l’atmosfera che si respira entrando nel bosco. Nonostante le ridotte dimensioni, circa un ventesimo dell’estensione dell’antico bosco, e la vicinanza al centro abitato e a zone urbanizzate, l’esperienza di visita è proprio quella di trovarsi in un antico bosco di pianura, con una notevole varietà di specie arboree e una ricca presenza di fauna. Un’esperienza molto apprezzata dalla popolazione: sono infatti moltissimi i cittadini che in qualunque periodo dell’anno visitano e “presidiano” il bosco, facendo così in modo che l’area sia vissuta e protetta”.

Il video è visibile inoltre sul canale Youtube di Legambiente, nella galleria fotografica di sono invece visibili le foto del bosco, dalle foto dello storico bosco del marchese a quelle realizzate negli anni ’90 durante la realizzazione del bosco, a quelle che testimonianlo stato attuale del bosco.

Fonte: legambienteonline.it/news2012/bosco.htm


Foto di Settembre. Mostre a Rimini e dintorni

Dalla sua nascita ad oggi la fotografia ha percorso mille strade e si è incuneata in mille rivoli: testimone di fatti e strumento di descrizione, materia di osservazione a posteriori, gioco di rimandi per un ritorno alla memoria e descrizione di personaggi, di situazioni, di epoche e mondi diversi.Le immagini realizzate da professionisti, dilettanti, artisti, scattate per necessità o diletto sono sempre scatti che fissano un attimo fuggevole, appena intravisto e anticipato che si fà cronaca e storia.La foto è sempre un racconto.Ed è un condensato di emozioni e riverberi, celati o restituiti alla sensibilità di chi la guarda se a proporla è un vero artista che può anche permettersi di spingersi agli estremi per trasfigurarla o imitarne i vari passaggi per indagarne i retroscena o immaginarne il futuro.Con l’evoluzione della tecnologia e col mutare della sensibilità artistica, prima che globale, la Fotografia si è ritagliata nel tempo la qualifica di arte visiva a tutti gli effetti.Alcune realtà territoriali più di altre hanno subìto la magia di quest’arte volentieri accolta e assecondato gli stimoli di appassionati cultori di immagini per realizzare grandi eventi, consentendosi di crescere insieme agli artisti partecipanti, favorendo scambi e contaminazioni fra autori di livello internazionale.A Savignano sul Rubicone, ad esempio, in vent’anni di SiFest,sono transitati i più grandi fotografi mondiali e l’imminente 21esima edizione intitolata significativamente “Imparando dalla Fotografia” , in programma nella cittadina romagnola nota capitale della fotografia dal 14 al 16 settembre 2012, è ricca di eventi artisticamente intriganti e di elevato valore.Numerose le mostre in programma dislocate in vari punti della città, con qualche lampo in direzione di Cesena e dintorni.Esposizioni che attingono variamente al tema dell’archivio, come la personale dedicata ad Ando Gilardi nell’anno della sua scomparsa; al collezionismo con la mostra dedicata ad Alfa Castaldi, messa a disposizione del SiFest, direzione artistica di Stefania Rössl e Massimo Sordi, da un collezionista e appassionato di fotografia; alla sperimentazione, come le immagini solarizzate del sole fotografato nei due diversi emisferi da Hans-Christian Schink; alla storia dell’arte e della fotografia, con i ritratti della Mona Lisa contemporanea dei tedeschi Ute e Werner Mahler; alla contemporaneità, vedasi il lavoro “The sound of two songs” del fotografo Magnum Mark Power, le passeggiate fotografiche di Gerry Johansson, il lavoro su Fukushima dei Mastodon; alla committenza pubblica come necessaria messa a fuoco sulla complessa società contemporanea con il progetto Sin_tesis, le Commissioni del Festival FotoGrafia di Roma; alla giovane fotografia.(www.sifest.net).Come un primo fuoco che si alimenta al giusto vento, questo esempio savignanese ha tenuto in caldo altre scintille pronte a prendere campo e darsi voce, come nella vicina città di Rimini che, vantando anni di attività della sua Galleria dell’Immagine in via Gambalunga, da quest’anno amplia e rimisura la sua offerta espositiva avente per oggetto e soggetto la fotografia, varando la Rassegna “Rimini.Foto di Settembre” da propagare in vari luoghi cittadini, creando a suo modo un proprio specialissimo percorso, nello stesso mese del SiFest, con ciò senza tentare una qualche concorrenza come parrebbe a prima vita, bensì in affiancamento culturale e in stretta collaborazione fra responsabili, curatori, direzioni generali e assessorati alla cultura delle città romagnole interessate.
Con il loro beneplacito e la loro compresenza in conferenza stampa, con Massimo Pulini in testa – artista e assessore alla Cultura del Comune di Rimini – nonché Paola Sobrero, direzione generale SiFest di Savignano sul Rubicone ed altri, si approda all’inaugurazione delle prime tre mostre settembrine riminesi fissate per sabato 1 settembre 2012, alle ore 18.In particolare, al Museo della Città in via Tonini 1, espongono: Ettore Malanca “Un regard parisien” un ciclo di opere inedite di questo fra i più importanti e acuti fotoreporter internazionali che, dopo le crude narrazioni delle ferite del mondo, presenta un calibrato linguaggio di sguardi sulla Parigi contemporanea (fino al 7 ottobre 2012).La particolare sezione “Teche” al piano terreno del Museo della Città, viene affidata ad un artista che usa fotografia e pittura, installazione di oggetti e racconto per accompagnarci nelle tappe di un viaggio esistenziale.Nel panorama italiano delle arti visive Guastavino è da anni uno dei poeti più sensibili e misteriosi (fino al 30 settembre 2012).Francesco Raffaelli inaugura stesso giorno e stessa ora “Dimenticare il mondo.Dal mondo dimenticati” alla Galleria dell’Immagine di via Gambalunga (fino al 7 ottobre).Raffaelli è un artista che utilizza da anni la Fotografia per registrare la presenza del volto e la materia che lo costituisce.Come icone laiche, le sue immagini si compongono all’interno dello spazio espositivo, creando un’atmosfera meditativa ed inquietante al tempo stesso.

La benvenuta pioggerellina di fine agosto, giunta puntuale a sancire il discrimine fra l’estate rovente della Rimini balneare – che in coincidenza si appresta a smontare il proprio circo turistico come la ruota panoramica sul molo – e l’atmosfera malinconica dell’autunno alle porte, anticipa il colore richiamato nella mostra intitolata “Poetica dei toni grigi” che inaugurerà domenica 16 settembre alle ore 18 al Far,Galleria D’arte Moderna e Contemporanea di Rimini, in piazza Cavour, alla presenza del semiologo Paolo Fabbri.Si tratta di una raffinata e storica mostra a cura di Marcello Sparaventi, in collaborazione con Centrale Fotografia Fano, dedicata ai protagonisti della fotografia marchigiana degli anni Cinquanta e Sessanta Ferruccio Ferroni e Riccardo Gambelli (16 settembre – 4 novembre 2012).Immagini in bianco e nero, per una narrazione dove il tempo si sospende sopra i luoghi, gli oggetti e le presenze attraverso due monografiche allestite con stampe originali ai sali d’argento, eseguite dagli stessi autori.Fotografie discrete e allo stesso tempo cariche di poesia, lontane dai toni drammatici del pittorialismo fotografico come dalla freddezza della fotografia più concettuale.Per dirla con le parole del curatore Sparaventi, queste opere non mancheranno di ammaliare chi non si fa influenzare da facili sensazionalismi o da mode superficiali, ma si fa invece guidare dalla propria sensibilità in un’osservazione profonda e riflessiva di ciò che ci sta intorno, ma che troppo spesso ci è invisibile.(www.riminifar.it)

Un altro focolaio settembrino dedicato alla fotografia, questa volta nella sede non istituzionale di Galleria Gorza, via XX settembre 32, è la mostra “Due Mari.Viaggio poetico delle fotografie di Riccardo Marini” a cura degli storici dell’arte Giulio Zavatta e Alessandra Bigi Iotti.Vernissage fissato per venerdì 28 settembre 2012 alle ore 18.Un’occasione per il pubblico riminese di apprezzare le immagini più significative del fotografo reggiano Riccardo Varini che partendo da alcuni “luoghi comuni” dell’artista con le vedute sospese della spiaggia di Rimini svuotata dai clamori estivi degli anni 80,la grande bufera del 2010 sul mare e altro, raggiunge nella serie dei Silenzi essenzialità e rarefazione mostrandoci i suoi paesaggi dell’anima.Il programma prosegue, sabato 29 settembre: workshop con artista e curatori e domenica 30:reading poetico con Sabrina Foschini.
“Rimini.Foto di Settembre”:www.museicomunalirimini.it/agenda/pagina364.html – www.riminifar.it


VENTO, la sostenibilità in bicicletta da Venezia a Torino

E’ stato presentato nei giorni scorsi lo studio del Politecnico di Milano intitolato “VENTO – In bicicletta da Venezia a Torino”, il progetto per la realizzazione di una pista ciclabile tra le più lunghe d’Europa.

Il progetto consiste in  679 km di piste ciclabili, in parte già esistenti, in aprte da sbloccare o da realizzare, con l’obiettivo di diventare il motore per tante economie diffuse e per far ripartire la crescita

Secondo i responsabili del progetto si potrebbe fare in tre anni: nel 2015 potremmo aprire EXPO e insieme VENTO, la più lunga ciclabile del sud Europa.

Occorrono solo poco più di 80 milioni di euro (lo 0.01% della spesa pubblica annuale; il costo di 1-2 km di autostrada), ma soprattutto l’impegno dello Stato, di 4 regioni, di 12 province, degli enti fluviali, di tutti i comuni, coordinati da un soggetto unico. Il giro di affari annuo è stimato in due volte l’investimento iniziale.

Ma VENTO non si ferma qui e potrebbe crescere collegandosi con altre ciclabili (quella del Brennero-Peschiera-Mantova, la Torino-Nizza, Mantova-Ferrara-Adriatico, etc.) e raddoppiando sulla sponda opposta del Po. Sono infinite le potenzialità. Ancora più infinite se si pensa che VENTO è collegato al Treno e alla navigazione fluviale.

 

 

Fonti: Eco dalle Città – http://www.guidambiente.it/